Che Paraculo! (io) o Alejandro? #37
Newsletter dedicata a chi scrive di bici e alle prime 3 prove della GWS
Come anticipato dal titolo mi do già in partenza del paraculo, quindi cercate altri epiteti per apostrofarmi in questa newsletter.
Tale inizio non è sicuramente degno dei protagonisti (a loro insaputa) di questa trentatreesima pubblicazione; vi prego quindi, di rivolgere solo al sottoscritto i vostri cattivi pensieri!
Cosa troverete di seguito:
notizie dalle prime tre prove della Gravel World Series
newsletter di bici che meritano di essere lette
considerazioni sull’ultimo evento Sea Otter Classic (futuro gravel from USA)
articolo sulla disquisizione tra gravel bike e MTB old scholl
Era tempo che volevo portare qui in altrociclismo, altre newsletter nostrane a sfondo ciclistico per condividere questo spazio e presentarvi, qualora non li conosciate già, autori degni di lettura.
Da qualche anno a questa parte, le newsletter stanno vivendo una nuova vita e il perché è da ricercare principalmente nella difficoltà di portare contenuti di qualità all’interno dei soliti social media. Ecco allora che una comunicazione diretta (io scrivo a te) che arriva direttamente nella casella di posta, può diventare, per chi come me pensa di avere qualcosa di interessante da dire, un ottimo strumento per far sentire la propria voce. Oltre a tutto ciò, vi è stata la parallela nascita di strumenti, vedi substack, che facilitano l’editing dei contenuti e ne permettono la distribuzione gratuita o a pagamento. In Italia ancora è difficile, ma all’estero vi sono penne di calibro grosso che campano dagli introiti delle newsletter: tranquilli, tra qualche anno vi scriverò da Bali o dal mio veliero!
Giusto per portare due numeri a sostegno della crescita delle NL,
il venture capitalist americano Andreessen Horowitz, che ha investito 15,3 milioni di dollari in Substack, startup che in due anni ha trasformato le newsletter in una sorta di Medium via mail che arriva direttamente nell'inbox (e che ha recentemente aggiunto anche podcast e forum con discussioni). L'amministratore delegato di Substack, Chris Best, descrive il suo lavoro come una forma di empowerment per dare agli autori “un proprio impero mediatico personale”.
Concorda Andrew Chen, che sostiene che le newsletter rappresentino un nuovo modo di fare micro-imprenditorialità. Gli abbonati a pagamento di Substack hanno superato i 50mila (erano 25mila a ottobre) e alcuni autori arrivano a guadagnare qualche migliaio di dollari all'anno. Niente male per un hobby.
(fonte https://www.wired.it/economia/business/2019/08/07/newsletter-business/)
Come promesso, ecco sbloccata la seconda serata di Pedalare sulle lunghe distanze. Serata dedicata all’alimentazione con Marco Perugini. Buona visione!
Prima delle NL altrui, alcune brevi news dalle GWS
GWS - maddaaaaiiii
Come annunciato è partita la seconda stagione della Gravel World Series con la prima tappa corsa nelle vicinanze di Almeria nel sud della Spagna. Poco più di 98 chilometri per circa 2500 metri di dislivello che a memoria la fanno una della prove più dure della GWS. Pronti via e dopo tre chilometri l’Imbatido (Alejandro Valverdse, uno dei più forti ciclisti su strada degli ultimi anni, ritiratosi lo scorso anno) saluta tutti arrivando ad accumulare più di otto minuti di vantaggio in cima alla salita principale. Sceso di sella per affrontare i tratti tecnici, è arrivato al traguardo con più di quattro minuti di vantaggio su Ismael Esteban e quasi cinque su Cameron Mason. Tra le donne la vincitrice Carolin Schiff è stata una ex pro (fino allo scorso anno correva nel team di Andy Schleck) che ha staccato di 4 minuti Jade Treffeisen connazionale di Carolin, che agli scorsi mondiali gravel si è fermata ai piedi del podio. Terza Haykey Simmonds, britannica, atleta di buon livello su strada, attualmente in forza nella squadra continental CAMS–Basso.
Video del secondo assoluto ESTEBAN AGUERO Ismael
Video del terzo assoluto Cameron Mason
Video del settimo assoluto Lui Angel Mate
Tutto questo per dire cosa? Bè come prima cosa c’è l’evidenza che gli spagnoli sanno fare i video e comunicazione meglio di noi italiani, che i britannici battono tutti e che la strada sia già ben segnata. Sempre più professionisti delle varie discipline ciclistiche, utilizzeranno il mondo gravel per riciclarsi a fine carriera o nel momento nel quale si renderanno conto di non avere più tante cartucce da sparare. Dalla WGS vi sarà una declinazione nazionale che porterà il riciclo degli organizzatori granfondisti verso i nuovi e limpidi orizzonti delle gravel races. Tutto dipenderà dai numeri. Se il mondo gravel (e viste le bike gravel race sempre più presenti nei listini) riuscirà a drenare ancora stradisti, allora il gioco si farà. Non più pasta parti con pomodoro e “in bianco” per i top, ma una birretta e via il dolore! E vi dirò, non mi dispiacerebbe e potrebbe esser la volta che mi metto a seguire le tabelle… oooopsss 🤪
Mentre finivo di scrivere questa NL a 13000km, verticalmente a sud del mio divano, si disputava la Swartberg 100, seconda prova delle GWS a Prince Town con un percorso di ben 170km e 2900m di dislivello. Giovani ciclisti professionisti della DMS pro cycling hanno sbaragliato la concorrenza.
Ma non ho fatto in tempo a mettere il punto che sorvolando nuovamente il continente africano puntando la stella polare e atterrando in terra olandese mi sono imbattuto nella terza prova GWS. Sabato 30 si è disputata la Gravel Fondo Limburg su un tracciato di 113km per poco più di 1000m di dislivello. E qui, miei cari, gli europei hanno calato gli assi. Ha vinto il professionista Timo Kielich attualmente sotto contratto con il team Alpecin, secondo ritroviamo Cameron Mason e terzo ESTEBAN AGUERO Ismael che fu secondo nella prima prova spagnola.
Da notare che nell’evento olandese si sono registrati numeri degni di nota con 716 arrivati nel percorso lungo su 950 iscritti (circa 80 iscritti nel medio), mentre in quello spagnolo sono stati classificati al traguardo 232 atleti.
Ricapitolando e divertendoci a fare una classifica de noaltri delle tappe europee (prendendo i primi 10 assoluti e assegnando 10 punti al primo e 1 al decimo):
ISMAEL ESTEBAN AGUERO e CAMERON MASON a quota 17 punti, ALEJANDRO VALVERDE BELMONTE 10, KIELICH Timo 10, CHRISTIAN KREUCHLER 7, ADAMS Jens 7, PAUL VOSS 6, OCKELOEN Jasper 6, DANIEL MORENO, FERNANDEZ 5, BAKELANTS Jan 5.
In campo femminile abbiamo:
Janine Schneider14, Carolin Schiff (Ger) Canyon CLLCTV Gravel 10, Martha Maltha 10, Jade Treffeisen (Ger) Canyon CLLCTV Gravel 9, Hayley Simmonds (GBr) Movistar Team Gravel Squa 8, Tessa Neefjes 8, Joyce Vanderbeken 7, Svenja Betz (Ger) Maxx Solar Rose 7, Olga Manrique Sevilla (Spa) Etipon Bike 6, Vyne van der Schoot 6
Prossima tappa il primo weekend di maggio in Danimarca.
Vi lascio il link per la classifica e commenti di cycling news della Gravel Fondo Limburg.
E’ ora di passare a cose serie tornando alla presentazione delle altre newsletter.
Cose di Bici
Per capire di cosa parla questa newsletter basta leggere la frase scritta dall’autrice
che si trova all’inizio di ogni numero.Cose di bici è una newsletter che parla di biciclette e altre felicità.
Se siete zona Milano non potete perdervela. Ilaria mescola esperienze pedalate ad interessanti link di news e appuntamenti da non perdere. Perchè leggerla? Dalle sue gite si possono prendere spunti per le nostre uscite fuoriporta e non avete alternative se volete stare aggiornati sulla bici metropolitana milanese. Dalla mia scrivania provinciale, osservo con curiosità l’effervescenza di una grande città raccontata in Cose di Bici.
BicicLetter
L’autore con il pseudonimo di
si chiama Carlo Bermani, e di suo si occupa di Digital Marketing e Comunicazione nei settori economici, dell’innovazione e per passione anche di ciclismo. A differenza mia lui viaggia un pò di più e presenzia ad eventi che poi riporta nella sua NL dove parla di ciclismo a 360 gradi. E’ una newsletter veloce, di facile lettura e per questo molto efficace. Non ha remore nel portare il ciclismo professionistico a fianco della green mobility. Vi lascio la sua ultima pubblicazione.Parlo spesso di Bici - Elisa Gallo
è una giornalista, lavora nel mondo della comunicazione e come freelance scrive di viaggi e mobilità ciclistica. In substack troverete la versione podcast dell'originale versione da leggere ospitata all'interno del suo sito https://www.elisagallo.it/archivio-newsletter/. Perchè leggerla? Perchè è informatissima sui fatti, parla avendo coscienza di ciò che scrive ed è ricca di appuntamenti, cose da fare, vedere, pedalare. Vi lascio il suo ultimo numero podcast.Viaggiare in bici, semplice
Lui è
, ciclista viaggiatore solitario, ha attraversato buona parte dell’Europa amando le condizione gelide…Scrive per bikepacking.it e anche lui ama farsi male registrando podcast.
La sua NL è un diario di bordo con sue impressione sugli accadimenti che lo toccano nel quotidiano. Piacevolissime letture senza fronzoli. Troverete pochissimi link, quasi nulla, ma sufficienti emozioni per seguirlo!
Vi lascio la sua ultima NL dove tra l’altro ha inserito una musica dei King of Convenience, ve li ricordate? I due mielosi con la chitarra? Vabbè fa niente, sono passati nello shuffle di Spotify mentre domenica notte tornavo da Vienna
Cycling Styles
Cycling Styles è curata da
ideatore di BICITV. E' forse quella più distante da altrociclismo, ma allo stesso tempo è forse la più interessante (per me) perchè parla dell'altra faccia della medaglia ciclistica. Non disdegna di parlare ci cicloturismo e affini, ma il suo "grosso" è il professionismo e soprattutto il mondo giovanile. E' una costola del sito bicitv e infatti la newsletter è a metà diario di bordo personale e metà diario della vita di bicitv. Vi lascio l'ultimo numero consigliandovi la lettrura del suo commento alla presentazione della tappa del Giro.Altre NEWS dal mondo GRAVEL
QUI un interessante intervista a Peter Abraham, esperto di content marketing sportivo, sull’ultima edizione della Sea Otter Classic. Provo a riassumerla per punti:
Enorme entusiasmo per un evento dal vivo ritrovato
Appiattimento e omologazione nella presentazione del prodotto (bici)
Mancanza di coraggio nell’azzardare cose nuove e giovani per il mondo MTB
Agonismo rampante nelle corse. Anche lui vede una fuga in avanti verso un gravel sempre più race ma a differenza mia non condivide l’aspetto del “pensionamento”. Penso che questo sia vero al di fuori del vecchio continente, dove in mancanza di una pesante storia ciclistica, l’approccio ad un mondo gravel agonistico per un giovane atleta è molto più facile. Si veda la classifica della tappa sudafricana dove l’età media dei primi 10 è decisamente più bassa delle prove europee infarcite di vecchie galline da brodo.
Punto debole del sistema: mancanza di live streaming.
Ultimo suggerimento di lettura relativo alla discussione se le attuali gravel bike siano in realtà delle vecchie MTB con la piega. Buona lettura!
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Grazie mille, e che bella compagnia! <3
Grazie mille per la menzione, gentilissimo :-)